PROFILO DEL PAZIENTE PARTNER
Si tratta di un paziente “partner” del docente nella formazione:
Esperto “non solo della malattia”,
ma della sua “vita con la malattia”,
con il suo vissuto quotidiano,
l’adattamento al cambiamento,
ai limiti dati dalla malattia e dei suoi disagi e sofferenza,
la paura del dolore e della morte,
il coinvolgimento della famiglia, sofferente anch’essa.
Paziente “esperto e formato”
per trasmettere i contenuti complementari del sapere medico,
in “sapere co-costruzione”
Paziente motivato
a dare un contributo per umanizzare la medicina,
in vari ambiti e a vari livelli
Abile a insegnare:
come ascoltare;
come comunicare la diagnosi;
come adattarsi al cambiamento che porta la malattia cronica
e gli esiti delle malattie gravi;
come vivere con la disabilità e la non autosufficienza;
come vivere con le paure e la fatica quotidiana dell’essere malato, con la difficoltà di aderire ai trattamenti complessi.
PROFILO DEL CAREGIVER PARTNER
Si tratta di un Caregiver “partner” del docente nella formazione:
Esperto “non solo della malattia”,
ma della “vita con la malattia del suo congiunto” e per questo sofferente anche lui, con il suo vissuto quotidiano di affiancamento,
l’adattamento al cambiamento della sua vita in funzione dell’assistenza del suo caro, ai limiti dati dalla malattia e dei suoi disagi e sofferenza,
la paura del dolore e della morte e perdita del suo caro,
il coinvolgimento come familiare, sofferente nel vedere soffrire.
Caregiver “esperto e formato”
per trasmettere i contenuti complementari del sapere medico
derivati dall’osservazione per affiancamento per molte ore al giorno accanto al malato, in “sapere esperienziale in co-costruzione”
Caregiver motivato
a dare un contributo per umanizzare la medicina,
per alleviare la sofferenza di altri malati in vari ambiti e a vari livelli
Abile a insegnare:
come ascoltare quanto viene detto per capire e aiutare a capire (soprattutto se il familiare ha deficit cognitivi o è un bambino);
come comunicare la diagnosi ad un familiare o solo al familiare, se il paziente non è in grado di capire;
come adattarsi al cambiamento che porta la malattia cronica, di tempo e spazi dal cambiamento del tempo dedicato al suo lavoro, possibilità di carriera, dei tempo libero per poter avere un po’ di riposo;
come adattarsi al cambiamento che porta la malattia e gli esiti delle malattie gravi;
come supportare il suo caro a vivere con la disabilità e la non autosufficienza;
come vivere con le paure e la fatica quotidiana dell’accompagnamento all’essere malato, con la difficoltà di aderire ai trattamenti complessi, aiutando il suo caro a comprendere il perché della terapia, riportando e ricordando le raccomandazioni dei medici.