Era il 29 luglio del 1994, a 39 anni, essendo appassionata di giardinaggio ho notato
che nel mio cespuglio di rose gialle c’era un rame con foglie e fiori appassiti, mi sono
chinata per controllare. Quando mi sono rialzata, ho iniziato ad avvertire un dolore
lombare irradiato alla faccia posteriore della coscia destra e della gamba, al lato
esterno e alle ultime dita del piede, formicolio e intorpidimento abbinati ad una
sensazione di debolezza dell’arto destro e dolore a camminare.
… colpo della strega ????
Mi sono rivolta al fisiatra, mi ha prescritto una terapia con ultrasuoni ed
antidolorifici. Non avendo avuto nessun beneficio, ho consultato un ortopedico, mi ha
prescritto una tac lombare, diversi antidolorifici, cortisone ed iniezioni di vitamina
B12. L’esito della tac lombare è stato: ernia discale L5-S1.
L’ortopedico mi ha sollecitato a continuare la fisioterapia e gli antidolorifici. Se la
sensazione dolorosa rimaneva costante, si pensava di programmare un intervento con
ozono.
Ho chiesto un consulto ad un altro ortopedico (presso un Ospedale Bologna), l’ernia
era voluminosa ,ma non essendo urgente sono stata inserita nella lista di attesa. Il
fisiatra mi ha inviato presso un osteopata (manipolatore) per vedere se si riusciva ad
attenuare il dolore. Avvertivo un dolore molto intenso con problemi a carico
della vescica e intestino a causa dell’infiammazione dei nervi nella zona lombare
della colonna vertebrale
Ogni sei ore usavo un antidolorifico,( era diventata la mia droga), non riuscivo a
farne ameno ed era quello che mi permetteva di avvertire meno dolore e di
camminare per qualche 30 minuti. L’osteopata ha eseguito per ben due volte delle
manipolazioni e prescritto un piccolo busto. Al terzo incontro mi ha consigliato di
rivolgermi ad un neuro chirurgo della Neurochirurgia dell’ospedale Bellaria (BO)
,ma l’attesa per una vista a pagamento era di 20 giorni. Il dolore era sempre più
intenso che mi provocava delle scosse elettriche alla gamba destra. Ho provato ad
assumere anche altri anti dolorifici senza nessun beneficio. Mi sembrava, che i
sanitari, non credesse: al mio intenso dolore, al camminare zoppicando ed al non
riuscire a rimanere seduta per guidare. Mi sentivo abbandonata ed avevo la testa
molto confusa. Mi sono rivolta al neurochirurgo di Modena sconsigliato sia dal
fisiatra, che dall’ortopedico, perché ormai avevo perso un po’ il senso della realtà.
Dopo pochi giorni ho avuto l’appuntamento per la visita dal Neurochirurgo ( non
apprezzato dal fisiatra e dall’ortopedico).Sono stata operata d’urgenza con un
intervento classico. Dopo alcuni giorni dall’intervento non ho più avvertito il dolore
intenso alla gamba destra e alla zona lombare della schiena. Mi è sembrato di
sognare, perché non dovevo più assumere antidolorifici. Ho fatto una convalescenza
di un mese e dopo tale periodo mi è stato permesso di guidare. Ho zoppicato per

alcuni mesi perché il nervo sciatico era stato molto compromesso recandomi un
dolore lieve, ma sopportabile senza dovere utilizzare antidolorifici.
Il viaggio della mia vita si è interrotto con la malattia, ho dovuto riorganizzare la mia
vita personale e quella lavorativa per riprendere il cammino. Mi ha consigliato di
praticare nuoto. Ogni tanto con i cambiamenti climatici avverto un dolore
sopportabile che con qualche antidolorifico scompare.
E’ fondamentale comprendere che per un paziente è indispensabile sentirsi preso in
carico dal medico con l’ottimizzazione dell’ascolto reciproco per rendere il viaggio
della malattia più sopportabile.

Il e il mio mal di schiena